Alitalia stringe su Piano, si apre partita contratto

L’aggiornamento del piano industriale di Alitalia è alle battute finali. Il consiglio di amministrazione della compagnia è ancora aperto, in attesa dei dettagli finanziari chiesti all’advisor Lazard, e dovrebbe apprestarsi a chiudere, visto che l’indicazione emersa lunedì era di una nuova riunione “in settimana”. Intanto è di fatto iniziata la partita per il rinnovo del contratto del trasporto aereo, con i primi contatti informali con i sindacati, che lunedì invece incontreranno Alitalia sul Piano industriale e quindi sul delicato tema degli esuberi.

Il contratto nazionale del trasporto aereo scade a fine dicembre e i sindacati di categoria come da prassi hanno approvato oggi la piattaforma per il rinnovo. Ma con una mossa inusuale a detta dei sindacati, Assaereo, l’associazione delle compagnie nazionali il cui maggior socio è Alitalia, ha comunicato il 14 dicembre che il contratto, alla scadenza del 31 dicembre “perderà effettivamente ogni efficacia” senza andare quindi in ultrattività. Una decisione che, secondo fonti sindacali, potrebbe creare difficoltà alla vigilia della presentazione del piano: si teme infatti che sia un tentativo per accelerare il confronto allo scopo di ottenere un abbassamento dei costi. Un primo incontro informale tra Alitalia e sindacati si è tenuto in serata, ma sarebbe servito solo per fare un aggiornamento sulla situazione, senza toccare il tema del Piano che invece sarà al centro dell’incontro convocato per lunedì pomeriggio: quella sarà la sede in cui si comincerà a capire la vera dimensione degli esuberi, dopo il baillamme di cifre dei giorni scorsi che vanno da 600 a 2.000 possibili persone coinvolte.

Intanto, mentre si lavora ai dettagli finanziari del Piano, spiragli positivi arrivano dalle banche. Il consigliere delegato di Intesa SanPaolo (che è anche azionista), Carlo Messina, ha confermato che la banca è “pronta a erogare credito” sui progetti industriali con partner industriali che decidono di investire nell’azienda. Etihad, invece, che non può procedere da sola ad un aumento di capitale per non superare la soglia del 49% che farebbe perdere ad Alitalia i diritti di volo nell’Ue, dovrebbe procedere con un’operazione sul patrimonio accollandosi circa 216 milioni di debiti.

Nei contenuti, l’aggiornamento del Piano industriale punta ad un cambio radicale del modello di business della compagnia: si intende rafforzare il lungo raggio, mentre sul breve e medio raggio si punta ad essere competitivi con le low cost, c’è un ripensamento delle alleanze (cui è in parte legata anche la decisione sugli slot di Linate), una riduzione dei costi ma anche operazioni per consentire un aumento dei ricavi.
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