Terme di Comano, inizia la stagione.

Dal 27 marzo al 4 novembre, una nuova stagione, tra il lago di Garda e le dolomiti di Brenta; benessere e salute: connubio perfetto e l’acqua che cura grandi e piccoli.

Avvolti nella natura dei quattordici ettari del parco termale, godere della natura, dei borghi e dei sapori e approfittare di trattamenti detox e wellness a base dei prodotti del territorio e dell’acqua di Comano o, in caso di necessità, iniziare i trattamenti curativi per la cura della pelle nell’unico luogo in cui l’acqua è il farmaco…il più naturale.

 

Le Terme di Comano detengono il primato europeo della cura della pelle e offrono trattamenti efficaci e duraturi con le loro acque bicarbonato-calcio-magnesiache, confortate da straordinari riconoscimenti scientifici e autorevoli ricerche mediche internazionali.

Più particolarmente, con una temperatura alla sorgente (nelle Dolomie del Gruppo di Brenta) di 27°C, le Terme di Comano, convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale, sono specialmente indicate per gli adulti: nella cura di psoriasi (anche in abbinamento a una efficace fototerapia selettiva), eczemi e, sempre più, anche di dermatiti e per i bambini, nella cura di dermatiti atopiche e rinite allergica.

 

Oltre ai trattamenti curativi, le Terme di Comano vantano anche un moderno comparto wellness.

 

Tornare in forma, combattere la cellulite, rigenerare corpo e mente, recuperare energie, prendersi il tempo per se stessi e per stare bene… tutto questo è possibile nel moderno centro benessere delle Terme di Comano. 

 

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Zagara SPA by Clarins presso il Monasteri Golf Resort.

L’hotel 5 stelle alle porte di Siracusa si dota di una perla tutta dedicata al benessere.

Avvolto da aranceti, limoneti, piantagioni di fichi d’india, melograni e carrubi, prende il via un progetto ambizioso fortemente voluto da JSH, che unisce il prestigio e l’unicità di Clarins a una nuova visione di ospitalità.

 

Prima SPA by Clarins nella Sicilia orientale, la Zagara SPA de I Monasteri Golf Resort è un luogo dove si esaltano e si valorizzano le ricchezze del territorio, trasformandole in formule di benessere.
Il nome stesso della SPA è ispirato a un fiore autoctono, la zàgara, che con il suo profumo e il suo colore delicato avvolge gli alberi di agrumi durante tutta la primavera.
Gli interni, progettati nel 2013 dall’Architetto Simone Micheli, si sviluppano su una superficie di 300 mq prevalentemente in pietra, suddivisa in diverse aree in base alla funzione, tra cui:
• bagno turco
• doccia emozionale
• sauna
• vasca idromassaggio
• area relax
• 5 cabine attrezzate per trattamenti benessere personalizzati
• salt room

 

“Siamo onorati di annunciare la nostra nuova collaborazione con Clarins, un brand che da decenni è sinonimo di un savoir faire unico a livello internazionale nel settore della bellezza e del benessere” – afferma Andrea Cigarini, Presidente e CEO di JSH Hotels & Resorts.

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Buon Cibo = Salute, ce lo racconta un libro.

”La felicità ha il sapore della salute”, scritto da Luigi Fontana e Vittorio Fusari: scienza e cucina s’incontrano sotto il segno di Slow Food Editore.

Il libro, tra i pochi del suo genere è nato dall’incontro tra il medico e scienziato Luigi Fontana, tra i massimi esperti internazionali nel campo della longevità, e lo chef Vittorio Fusari, da molti anni protagonista della scena gastronomica italiana.

 

Fontana, professore ordinario di Medicina e nutrizione presso l’Università degli Studi di Brescia e la Washington University di Saint Louis, e Fusari, grande cuoco ma prima ancora filosofo del cibo, accompagnano i lettori in un viaggio tutto orientato allo "stare bene per vivere più a lungo e senza l’ossessione della bilancia.

La proposta del ricercatore è quella di adattare il nostro quotidiano, passo dopo passo, a una lenta rivoluzione. Come fare? Il volume, dopo le basi scientifiche necessarie suggerirà di tornare in cucina, al mercato, dai produttori, dai contadini, di dedicarci all’autoproduzione per recuperare quella conoscenza del cibo fondamentale per la nostra salute e quella dell’ambiente in cui viviamo.

A impreziosire il volume, una piramide alimentare rivista in base agli studi e adattata alle dinamiche delle nostre vite attuali, un compendio dei principali alimenti – dai cereali alle verdure e alla frutta, dalla carne ai legumi, dal pesce alla frutta secca, dal sale agli oli per condire, fino ai dolciumi – che introducono le Ricette di Vittorio e una corposa appendice con i consigli per fare la spesa, seguire la stagionalità di frutta e verdura, le regole per scegliere il pesce e le ricette delle preparazioni di base.

Insomma: un saggio che ci svela i segreti della longevità, un ricettario di cucina d’autore e un manuale per fare la spesa in modo intelligente!

 

La felicità ha il sapore della salute
Luigi Fontana e Vittorio Fusari
Slow Food Editore / Collana: Slow Life
Pagine: 400
 

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MALATI DI MENTE IN CIELO E ILLUSI IN TERRA.

Capacità psicofisica del personale navigante quando questo prende posto nel cockpit al comando di un aereo di linea.

Safety Newsletter 31/2018 del 31 Luglio 2018
www.air-accidents.com

Per dovere di cronaca con la nostra ultima Newsletter abbiamo informato i lettori circa le recenti novità provenienti da Bruxelles sulla capacità psicofisica del personale navigante quando questo prende posto nel cockpit al comando di un aereo di linea. (1)

In quella occasione ci siamo astenuti dal fornire commenti personali sul contenuto del nuovo regolamento, ma ciò non significa che non avevamo nulla da dire in merito, tutt’altro.

●Duplicazione delle autorità. In tempi in cui siamo mediaticamente bombardati sulla ineluttabilità della globalizzazione, sulla inutilità del sovranismo e delle frontiere è davvero anacronistico annotare che laddove già opera una autorità planetaria e centralizzata che dall’invenzione del mezzo aereo si prende cura a nome di tutte le nazioni del mondo di regolamentare i traffici aerei sotto ogni suo aspetto, parliamo dell’ICAO, in Europa e più in
particolare a Bruxelles si continuano a sfornare regolamenti che di fatto vanno a sovrapporsi a quelli già operativi dell’ICAO.

Laddove quest’ultimi fossero mancanti o necessari di revisione non si ravvede il motivo per cui l’Europa non possa coordinarsi con Montreal per attuare nuove direttive e regolamenti. Inutile sottolineare come l’organismo europeo (EASA) abbia un suo costo gestionale che ricade sulle tasche di tutti i contribuenti UE.
Di fatto se ogni continente adottasse la politica della Unione Europea, in pratica le compagnie aeree dovrebbero confrontarsi con regolamenti emessi dall’autorità asiatica, dalla autorità africana, dalla autorità sudamericana, da quella nordamericana, da quella australiana, nonchè da quella UE….senza dimenticare che in ogni caso rimarrebbero in forza i regolamenti emessi dall’ICAO: in poche parole il caos generale.

● Il controverso aspetto riposo. Si ha un bel dire circa la necessità che i piloti prendano servizio al meglio delle loro capacità psicofisiche e continuare a emettere regolamenti su turnazioni e riposi.
Di fatto non vi è mai stato un rapporto investigativo che abbia evidenziato uno sforamento dei limiti mensili o annuali nelle ore di servizio effettuate. La verità è che il prendere servizio riposati non dipende solo da una idonea suddivisione delle ore che si sono lavorate nelle turnazioni assegnate, bensì la domanda fondamentale che tutti si pongono e alla quale è impossibile dare una risposta è la seguente:
i membri di equipaggio agiscono responsabilmente durante i riposi loro assegnati?
Così quando le autorità stabiliscono che “i membri dell’equipaggio non devono svolgere mansioni su un aereo quando sono sotto l’influenza di sostanze psicoattive o non idonei a causa di lesioni, affaticamento, farmaci, malattie o altre cause simili” (2) il concetto è chiaro e impeccabile nella sostanza ma come tradurlo in pratica?

Certo attraverso controlli casuali negli aeroporti, si può scoprire se un pilota ha un tasso alcolico non permesso, ma come si fa a controllare se è stanco e se veramente ha tratto vantaggio dal periodo di riposo? Qui entriamo nel campo delle pie illusioni dei burocrati che risiedono in terra.

Nei corsi di preparazione alla licenza di volo i futuri piloti studiano anche gli Human Factors (HF) e uno degli argomenti su cui più si sensibilizza l’attenzione è quello relativo alla “fatigue”.
Si insegna loro che i fattori che determinano la fatica operazionale (3) sono i seguenti:

-situazione soggettiva;
-tipo di impiego;
-ambiente di lavoro

Ebbene nella situazione soggettiva ritroviamo anche l’aspetto dell’ambiente famigliare, della vita sociale che il soggetto si trova a vivere. Problemi in questo ambito possono contribuire ad aumentare il rischio della fatica operazionale, da cui ne discende la “necessità” di cercare di avere una situazione personale “sotto controllo”.
Ma se il problema può sorgere su questo fronte, quale regolamento potrà mai metterlo in luce?

Ribadiamo che mentre i controlli possono eliminare determinati fattori di rischio, il check up del cervello umano presenta ancora ampie lacune, in poche parole la sensibilità del soggetto nell’affrontare determinati problemi e le reazioni che esso può avere di fronte a qualcosa che lo turba sono assolutamente imprevedibili.

Nella Newsletter n. 27 “Un altro pilota suicida?” abbiamo narrato il recente caso di un primo ufficiale della Qantas che era stato messo a riposo temporaneamente ma il quale, a sorpresa di tutti, si è poi suicidato inabissandosi nei mari australiani fortunatamente alla guida di un Cessna 172 anzichè un aereo di linea.
Proficiency check superato senza alcun problema, ma sullo sfondo problemi coniugali.

● Ambiente di lavoro. Come non dire una parola infine sulla attuale professione del pilota?
Su questo scottante argomento niente di meglio che riprendere quanto abbiamo letto su un quotidiano di oggi a commento del regolamento EASA (4) :
“Secondo diversi centri di addestramento al volo il problema psicologico più frequente nei piloti nasce dal malcontento di una vita estenuante sempre più lontana dalle aspettative, con turni che prevedono anche sei tratte giornaliere sul corto raggio e riposi ridotti sulle lunghe distanze, nonché dalla disillusione sul trattamento economico sempre in riduzione a fronte di programmi di formazione troppo standardizzati e rapidi che portano ragazzi molto giovani a sedersi come primi ufficiali sui liner a soli 24/25 anni con una esperienza minima di poche centinaia di ore di volo….”
Questo specifico aspetto è stato oggetto di una vivace dibattito nell’ambiente aeronautico all’indomani dell’incidente della Colgan Air 3407 avvenuto nel febbraio 2009 nel quale perirono 50 persone.
L’incidente mise in luce non solo che il comandante Marvin Renslow e il primo ufficiale Rebecca Shaw reagirono in modo inappropriato all’avviso di stallo a causa dello stato di affaticamento cui erano sottoposti, ma anche l’inadeguatezza del salario del primo ufficiale.
Il che poi innescò l’argomento del drastico taglio dei salari avvenuto a seguito dell’avvento della deregulation e dell’aumentata concorrenza nei cieli.
Ma forse tutto sommato è meglio non insistere troppo sulla labilità del cervello umano così come pure sul fronte delle richieste salariali in quanto non vorremmo fornire ulteriore benzina per alimentare il fuoco di chi spinge per mettere nel cockpit i robot al posto degli umani.

Antonio Bordoni

(1) “Programma supporto EASA sulle capacità dei piloti” ; Newsletter n. 30/2018 del 29 luglio 2018.
(2) Dal preambolo del Regolamento UE 2018/1042 del 23 luglio 2018
(3) A sua volta la fatica operazionale si distingue in soggettiva e oggettiva ; mentale o muscolare.
(4) “L’ultima della UE: piloti d’aereo tutti in terapia”; LaVerità, 31 luglio 2018 a firma di Sergio Barlocchetti
 

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Ancona, il Festival “KUM!” approda alla seconda edizione.

Dal 19 al 21 Ottobre; "Curare, Educare, Governare", mestieri difficili ma non impossibili e che aprono finestre su scenari che possono essere decifrati seguendo diverse scuole di pensiero.

La manifestazione vuole essere un luogo aperto di riflessione, finora assente in Italia, sul tema della cura e delle sue diverse pratiche, per ampliare il campo della riflessione e sottolinea la difficoltà e l’ambiguità del curare e del prendersi cura.

 

Il tema del 2018 è Risurrezioni.

 

«Nella parola KUM! è contenuto il grande tema del rinnovamento della vita laddove la vita pare morta, finita, gettata in uno scacco fatale. È la parola che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati! Ne abbiamo fatto la parola chiave delle pratiche della cura» spiegano Massimo Recalcati e Federico Leoni «In questo secondo anno di KUM! è il mistero contenuto in questa parola a riunirci: è possibile rialzarsi quando l’esperienza della caduta, della malattia, del fallimento, della catastrofe appare senza rimedio? È possibile una vita dopo la morte, tema caro alle religioni, ma è possibile ridare vita ad una vita che sembrava perduta, ricostruire una città che è stata distrutta, ritrovare un popolo che sembrava privato di ogni forma di identità, restituire un volto umano alla vita dopo l’esperienza dell’orrore? Nella grande metafora cristiana della resurrezione è in gioco la forza della vita che resiste alla tentazione della morte e della distruzione. Ma anche l’evento della sorpresa che accompagna il “miracolo” dell’uscita dal sepolcro. Ebbene non sono proprio questa resistenza e questa sorpresa – intesi laicamente – al centro di ogni avventura di cura? Certamente possono apparire esemplari alcuni casi ritenuti senza speranza che, nel corso di una cura, risorgono contraddicendo i protocolli e le previsioni prognostiche più nefaste. Può accadere con bambini colpiti da malattie rare, con giovani afflitti da patologie mentali gravi, con studenti ritenuti dall’istituzione scuola senza speranza, con territori e città che hanno fatto esperienza – solo apparentemente irreversibile – della distruzione. Ma più in generale la resistenza alla distruzione e la sorpresa della vita che non cede alla morte, accompagnano anche i passi quotidiani della nostra esperienza più comune: testimoniare che non tutto è morte, non tutto è devastazione, non tutto è destinato a finire, che risorgere è un compito della vita».

 

IL PROGRAMMA

 

Il festival prevede oltre 40 incontri con più di 60 relatori ed è organizzato in sezioni: le Lectio, con importanti nomi della filosofia, della psicoanalisi, della letteratura e della medicina; i Dialoghi e le Conversazioni su temi salienti del mondo della cura; i Ritratti di grandi pensatori; le Letture; Lo sguardo di Ippocrate; la Psicologia da tè con letture e pensieri sui grandi classici della psicoanalisi, davanti a una tazza fumante di infuso; gli Aperitivi filosofici; A cena con l’autore; Cineocchio; la Presentazione.

Le Lectio magistralis
Quattro le lectio in programma: venerdì 19 Stefania Carnevale, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara e membro della Commissione per la riforma dell’ordinamento penitenziario del Ministero della Giustizia, affronta il tema Risorgere dal carcere. La pena come riabilitazione fra ideale e reale.

 

Due gli appuntamenti di sabato 20: il filosofo Rocco Ronchi con Kum! Dal soggetto razionale all’”anarca” populista. Kum!, in filosofia, è l’appello kantiano rivolto all’uomo perché esca dallo stato di minorità intellettuale in cui è tenuto dal principio di autorità. Nella modernità si è risposto in due modi a questo appello: da un lato con la rivendicazione della libertà della ragione, che si guadagna in un’incessante lotta contro l’errore; dall’altro, con il diritto assoluto all’errore, contro la libertà solo razionale del soggetto.
Lo psicoanalista francese Bernard Toboul risponde alla domanda: Dopo il trauma, la vita?. La psicoanalisi si è sempre confrontata con il trauma e, anzi, si può dire che ha inventato il concetto stesso. Ma che cosa se ne fa? E che cosa se ne fa un soggetto nella sua vita?

 

Domenica 21 è la volta di Massimo Recalcati, con la lectio dal titolo Lutto e risurrezione nella pratica clinica e nel lavoro dell’arte. L’esperienza del lutto è un’esperienza di perdita: non solo dell’oggetto amato, ma del mondo intero. È possibile risorgere dalle ceneri di un lutto? Cosa insegnano la psicoanalisi e il lavoro dell’arte?

 

Dialoghi

 

I filosofi Federico Leoni e Gianluca Solla si interrogano su Deposizione come risurrezione. Da Masolino a Bill Viola. La tradizione cristiana concatena due grandi scene, Deposizione e Risurrezione: Cristo viene deposto dalla Croce, Cristo risorge dal sepolcro. È però forse necessario pensarle non come due scene consequenziali, ma come l’una nell’altra. Che cosa si depone infatti in una deposizione? La vita stessa e quello che l’ha impedita sino a quel momento: ecco perché la vita ha bisogno di una deposizione per poter ricominciare.
Deposizione è resurrezione.
Il medico anestesista Francesca De Pace, che da 30 anni si occupa di donazione e trapianto ed è membro della Consulta Nazionale Trapianti, il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa e il chirurgo dei trapianti Andrea Vecchi si confrontano su Donazione, trapianto: emozione.

 

La psicoanalisi, quando una vita ricomincia a vivere è il titolo dell’incontro con la psicoanalista Silvia Lippi e il filosofo Romano Madera. 
La saggista e autrice radiofonica Gabriella Caramore e Fulvio Ferrario, teologo e pastore valdese, parlano di Risurrezione: l’illusione di un avvenire?: le immagini, cristiane ma non solo, relative alla risurrezione sono esposte da secoli alla critica filosofica e scientifica.

 

occasione di rinascita, a patto di lasciar andare tutto ciò che ostacola il flusso del divenire, a cominciare dall’io che tanta parte ha sugli altari del narcisismo occidentale.

 

I Ritratti
Cinque le grandi figure che il festival racconta: Friedrich Nietzsche, Jacques Derrida, Carl Gustav Jung, San Paolo ed Edmund Husserl.

 

Lo sguardo di Ippocrate
Il gioco d’azzardo patologico è una delle grandi emergenze moderne, ma a livello sociale non sempre la situazione è percepita in tutta la sua gravità e diffusione epidemica.
Diventa cruciale allora approfondire questo argomento tenendo presenti le esigenze di formazione continua degli operatori impegnati sul campo e considerando la questione come un tema politico che coinvolge tutti i cittadini.

 

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e liberi fino ad esaurimento posti, ma per gli incontri più attesi è possibile assicurarsi un posto con una donazione di 20 € al festival, con la quale si riceve una KUM!Card, la fidelity degli amici di KUM!
www.kumfestival.it

 

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BERGAMOSCIENZA giunge alla XVIa edizione, da 6 al 21 ottobre.

Laboratori, incontri con scienziati di fama, spettacoli e conferenze.

Si punta a replicare il grande successo della scorsa edizione che ha registrato 153.141 presenze; il festival di divulgazionescientifica BergamoScienza inaugurerà la sua XVI edizione sabato 6 ottobre e proseguirà, per16 giornate, fino al 21 ottobre.

 

Ideata e organizzata dall’Associazione BergamoScienza, la rassegna propone anche quest’anno conferenze, laboratori interattivi, spettacoli, mostre – più di 160 incontri tutti gratuiti – con scienziatidi fama internazionale, tra cui il Premio Nobel per la Medicina 2006 Craig Cameron Mello.

Protagonista assoluta la scienza, affrontata come sempre con un linguaggio accessibile a tutti, intutte le sue diverse componenti: dalla fisica, alla chimica, dalla tecnologia alle neuroscienze, dallamedicina alla biologia, ma anche musica, teatro e letteratura. Grandi scoperte, incontri ed emozionicreeranno un intreccio di sapere e spettacolo per promuovere e diffondere la cultura scientifica inun pubblico ampio.

 

foto: Laura Pietra

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Basso consumo di carburante minore inquinamento, a Norwegian la palma di Vettore più virtuoso.

Per la seconda volta la compagnia low-cost sul lungo raggio dimostra nei fatti la sua efficienza energetica sulle rotte che attraversano l’oceano.

Il primato di Norwegia è stato certificato da uno studio condotto dall’International Council on Clean Transportation (ICCT) che ha analizzato l’efficienza dei consumi di carburante delle 20 più importanti compagnie aeree che hanno collegato l’Europa e gli Stati Uniti nel 2017.

 

Il vettore aveva già ottenuto questo importante riconoscimento nel 2015, anno in cui l’ICCT ha pubblicato per la prima volta la sua indagine.

Oggi, a conferma del costante impegno nel ridurre il proprio impatto ambientale, Norwegian si piazza nuovamente in testa alla classifica dei vettori più green, superando di gran lunga importanti player come Alitalia e British Airways.

Dallo studio emerge che Norwegian, in media, ottiene un risultato pari a 44 pax-km/L, ovvero riesce a trasportare un passeggero per 44 km per ogni litro di carburante, superando del 33% la media del settore.
Nominata per il quarto anno consecutivo anche miglior compagnia aerea low-cost lungo raggio al mondo, Norwegian ha ridotto le sue emissioni del 30% dal 2008, anche grazie al continuo processo di rinnovamento della flotta, una delle flotte più giovani al mondo.

 

“La cosa più importante che una compagnia aerea può fare per l’ambiente è investire nell’acquisto di nuovi aeromobili. La nostra strategia di avere una flotta moderna sta dando i suoi frutti, non solo per la nostra azienda e per i passeggeri, ma anche per il nostro pianeta. Il risultato dell’indagine dell’ICCT è decisamente la più alta forma di riconoscimento del nostro settore ed è la conferma che siamo sulla strada giusta. Per i viaggiatori, questo rappresenta un motivo in più per volare con noi, un modo per aiutare il nostro pianeta” – ha commentato Bjørn Kjos, Fondatore e Amministratore Delegato di Norwegian.

 

“Uno dei più importanti cambiamenti nel mercato transatlantico tra il 2014 e il 2017 è stato l’aumento dell’operatività da parte delle compagnie low cost europee e il sempre maggiore utilizzo di aeromobili nuovi e più efficienti in termini di consumi” – ha dichiarato Brandon Graver dell’ICCT, principale autore dello studio.

 

NOTA: L’International Council on Clean Transportation è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro nata per fornire ricerche obiettive di primo livello e analisi tecniche e scientifiche agli organismi di regolamentazione ambientale. La mission dell’organizzazione è quella di migliorare le prestazioni ambientali e l’efficienza energetica dei trasporti stradali, marittimi e aerei per favorire la salute pubblica e ridurre i cambiamenti climatici.

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Terme Libere, momondo ce ne consiglia 8 ripartite tra Nord, centro e Sud Italia.

Spesso non ci si pensa ma le Terme sono sempre una bella esperienza, soprattutto salutare, da soli, in coppia o con tutta la famiglia.

I dati della piattaforma digitale per la ricerca di voli e hotel momondo.it confermano, infatti, che più della metà degli italiani (54%) ammette di "soffrire" un po’ dopo il rientro dalle vacanze.

 

Ecco allora a seguire qualche consiglio per trascorrere qualche ora o, per chi può, qualche giorno in luoghi deputati al benessere e al relax; le terme, meglio ancora se ad accesso gratuito o quasi.

 

“Pianificare a settembre un viaggio pensato per rilassarsi e staccare la spina combina due tra le attività preferite dagli italiani: tirarsi su il morale prenotando una nuova vacanza post ferie estive e concedersi una fuga all’insegna di spa e relax: nel 2018 è quasi un quinto dei viaggiatori del Bel Paese (19%) a optare per questa tipologia di viaggio,” dichiara Clizia L’Abbate, Head of Regional Strategy, South East EU di momondo. “Per questo attraverso i consigli dei nostri esperti di viaggio momondo ha cercato di ispirare coloro che al rientro dalla pausa estiva cercano un break low cost per fuggire agli impegni quotidiani. Qualsiasi sia la destinazione scelta, il consiglio è di godersi la giornata!”

 

Nord Italia

Terme libere di Bormio (SO)

Se si è alla ricerca di un piacevole bagno in acqua termale immersi in un panorama mozzafiato e un senso di natura e libertà unici, la Pozza di Leonardo da Vinci è il luogo ideale. La vasca termale si trova in un bosco e garantisce quindi tranquillità e pace. Per raggiungerla basta attraversare a piedi un sentiero, ma il paesaggio lascerà soddisfatti anche i più pigri.

 

Centro Italia

Cascate del Mulino, Saturnia (GR)

Conosciuta per ospitare uno dei migliori stabilimenti di terme in Italia, Saturnia offre anche delle terme naturali note come “le Cascate del Mulino” o “le Cascate del Gorello”. Le “cascatelle” sono un punto di ritrovo per locali e turisti e rappresentano una meta particolarmente ambita per la loro posizione che regala un fascino unico, poiché sono immerse nel pieno della natura, fra alberi verdi e vapore naturale.

 

Bagni di San Filippo (SI)

Nota anche come “il fosso bianco” o come “la cascata della balena bianca”, questa vasca termale merita l’attenzione di tutti per lo spettacolo incontaminato che si crea intorno alla loro benefica acqua termale. La particolarità di queste terme naturali è l’accumulo di calcare indurito che assomiglia ad una montagna di neve, dando l’impressione di trovarsi immersi in un bagno caldo in pieno inverno! È completamente gratuita ed è una delle migliori terme libere dello Stivale.

 

Terme libere delle Masse di San Sisto (VT)

Le pozze di San Sisto non sono completamente gratuite, ma sono comunque da considerarsi libere. Con un contributo di 25 euro per la tessera annuale, un’associazione di volontari ne garantisce la manutenzione. Queste vasche sono ideali se si è in compagnia di bambini, poiché sono attrezzate e lo spazio consente di lasciarli giocare senza disturbare troppo. Inoltre, è possibile alternarsi tra le diverse vasche di acqua calda a 38° e acqua fredda a 18°: un vero toccasana!

 

Sud Italia

Terme libere Sorgeto (NA)

Le terme di Sorgeto sono composte da acqua che risale dal fondale marino a 90°. Bisogna fare attenzione alla bassa marea, poiché ad una temperatura così elevata si corre il rischio di ustione. In genere, il miscuglio di acqua bollente con l’acqua fredda del mare è piacevole anche d’inverno e regala una sensazione splendida a chi si immerge.

 

Fumarole (NA)

Le Fumarole si trovano nei pressi della località di Sant’Angelo (NA). La particolarità di queste falde termali è che presentano una risalita di vapori direttamente dalla sabbia della spiaggia dei Maronti. È il luogo ideale dove sostare a riposare la sera con la possibilità di un piacevole bagno al chiaro di luna: un’esperienza assolutamente indimenticabile!

 

Terme di Cerchiara (CS)

Incavata in una roccia, si trova la cosiddetta Grotta delle Ninfe, una specie di canyon in miniatura con una pozza di acqua a 30°. È piccola, ma è completamente gratuita, sempre aperta ed estremamente elegante. In alternativa, è possibile usufruire della piscina a un costo di 6 euro, anche se sarà meno “pura e naturale” della grotta, oltre che aperta solo in alcuni mesi dell’anno.

 

Terme di Vulcano (ME)

Pozze con acqua termale, bagni sulfurei in mare, fossa per fanghi e inalazioni: tutto questo ad un prezzo intorno ai 5 euro per godere delle terme di Vulcano. L’area non è aperta d’inverno, per questo è il caso di informarsi prima di partire. Solitamente è accessibile da aprile fino all’autunno inoltrato. L’odore di zolfo è il prezzo da pagare per i benefici dell’acqua e dei fanghi. Sconsigliato spalmare i fanghi in faccia, così come indossare costumi a cui si tiene molto, perché il tipo di acqua tende a rovinarli. Assolutamente niente gioielli.

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Turismo termale nella provincia di Viterbo, è il momento del rilancio.

Quando nel 1992 furono chiuse le Terme ex Inps, la struttura dava lavoro a 180 persone. Ma si parla di ben 27 anni fa. Quale è la situazione oggi?

Tutti concordano (Amministrazione comunale, associazioni di categoria ed esperti) sul fatto che il "sistema termale viterbese”possa essere rilanciato ed essere anzi elemento di traino per altre realtà del settore.

potenzialità del settore

Cosa si sta facendo per rilanciare un settore che potrebbe fare le fortune di un’intera provincia?
Secondo il sindaco, Giovanni Arena, il turismo termale occupa un posto d’onore nelle priorità dell’attuale Giunta.
“Ci stiamo muovendo per ripristinare la struttura ex Inps da affiancare alle Terme dei Papi e alle Terme Salus. Ma ci stiamo occupando anche della struttura sulla Cassia Nord e sull’intero sistema”.
Sulle buone intenzioni dell’Amministrazione Comunale si è espressa anche la giovane Assessore al Termalismo, Claudia Nunzi, la quale, dopo aver denunciato l’esiguità delle disponibilità (17 mila euro) messe a bilancio dalla precedente Giunta, ha annunciato che in soli cinque mesi sono state già attuate la sorveglianza del Bullicame e la riqualificazione del sito del Galletti ed ha poi aggiunto: “In collaborazione con l’Assessore ai Servizi Sociali, Antonella Sberna, e l’Università della Tuscia, ha aggiunto, stiamo portando avanti un progetto che a breve trasformerà il sito del Galletti, in una struttura accessibile anche ai disabili che ci porterà ad acquisire non solo la bandiera lilla, ma soprattutto a segnalarci nel panorama del sistema termale nazionale come una destinazione all’avanguardia. I nostri progetti tuttavia non si fermeranno qui perché particolare attenzione è stata riposta, come ha detto il Sindaco, anche al progetto di riqualificazione delle Terme ex Inps e delle strutture situate sia a sud che a nord della Cassia”.

In un sistema termale come quello viterbese che può contare oggi solo su due strutture alberghiere, sia pure di ottime qualità, come l’Hotel Salus e le Terme dei Papi, classificate entrambe con 4 stelle, ma dalle disponibilità limitate (un centinaio di camere la prima e solo 23 la seconda), si può ben comprendere quale apporto potrebbe dare la riapertura delle Terme ex Inps che insistono su una superficie di ben sette ettari che consentirebbe di andare ben oltre la semplice struttura alberghiera. Un aspetto quest’ultimo molto caro al sen. Umberto Fusco secondo il quale “in un momento topico per il turismo termale a Viterbo, l’apertura di nuove strutture ricettive non può che far bene al settore oltre ché all’intero territorio e all’imprenditoria privata che va aiutata e supportata. Viterbo, ha detto ancora il parlamentare, deve investire nel termalismo perché le sue potenzialità non sono seconde a nessuna altra località nazionale soprattutto se si considera il contesto territoriale che lo circonda”. 

“Oggi, purtroppo, ha detto il Direttore di Federterme, Aurelio Crudeli, ci sono strutture che si definiscono termali senza neppure avere acque idonee a qualsiasi trattamento che si possa definire tale. La via prioritaria dello sviluppo del settore deve passare per il rinnovamento e il rilancio delle strutture da adeguare ad una offerta terapeutica sostenibile. L’aspetto sanitario, il wellness, il leisure e il turismo debbono andare a braccetto e l’uno deve integrare l’altro. Solo in questo modo si può parlare di rilancio del termalismo". 

Viterbo a tutte terme quindi, c’è solo da augurarsi che alle parole seguano presto anche i fatti.

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